Piana Crixia - Guida Turistica

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Il Parco naturale regionale di Piana Crixia
  Il Parco, spartiacque tra le colline delle Langhe e le valli create dal fiume Bormida e i suoi affluenti, si estende all'interno del territorio comunale di Piana Crixia, nome suggestivo derivante da un'antica mansio romana. Il paesaggio si caratterizza per il contrasto tra le aree pianeggianti, da sempre sfruttate dall'uomo per scopi agricoli, e l'asprezza dei rilievi sovrastanti, nei quali l'erosione degli agenti atmosferici ha scavato imponenti calanchi in continua evoluzione. Un singolare masso di granito appoggiato su di una colonna formata da un agglomerato argilloso, detto "Fungo di pietra" alto 15 m. costituisce uno dei più caratteristici fenomeni geologici del territorio e dell'area ligure-piemontese. In tutta la zona prosperano ancora una flora e una fauna ricchissima. Il paesaggio collinare di Piana Crixia, nella media valle della Bormida di Spigno, anticipa i caratteri che presentano le vicine Langhe piemontesi. Aree a modesto declivio, in gran parte coltivate, si affiancano a rilievi più aspri, dove l'erosione ha messo a nudo in molti punti il substrato argilloso, dando luogo a caratteristiche forme calanchive. Il contrasto tra il grigio dei calanchi e i colori dei campi e dei boschi circostanti crea un quadro suggestivo, unico nel suo genere in Liguria. Una parte di tale territorio è compresa nel Parco regionale di Piana Crixia, che si estende per otto chilometri quadrati sul fianco sinistro della valletta del Rio della Madonna, al confine con il Piemonte. Del parco fa parte anche una piccola area isolata nei pressi della frazione Borgo, dove sorge il famoso "Fungo", spettacolare struttura rocciosa prodotta dall'erosione selettiva. Il territorio di Piana Crixia fu abitato dall'uomo fin da tempi lontani. Vi passavano infatti importanti vie di comunicazione romane e medievali. Le colline, tuttavia, rimasero in gran parte selvagge e disabitate fino a quando non furono colonizzati tutti i terreni migliori del fondovalle. All'interno dell'area protetta si sono sviluppati soltanto piccoli nuclei agricoli, soprattutto a partire dal XVIII secolo, ma i contadini hanno sempre avuto vita dura a causa delle aree calanchive incombenti. Interessanti sono i resti del CASTELLO medievale, nelle vicinanze del quale ne è stato costruito un altro (di forma pseudomedievale) nel secolo scorso. La PARROCCHIALE dedicata ai SANTI EUGENIO VITTORE E CORONA, edificata nella prima metà del settecento, è di forme barocche.Nella località si trova inoltre una particolare caratteristica geo-morfologica e naturalistica, il cosiddetto "FUNGO": un masso arrotondato di quattro metri di diametro sostenuto da una colonna, originato da una curiosa forma di erosione.
I dintorni di Piana Crixia si prestano a passeggiate ed escursioni.
Il "Fungo" di Piana Crixia
  Nei pressi della frazione Borgo, sulla sponda di un meandro della Bormida di Spigno, si innalza il famoso "Fungo" di Piana Crixia, una forma di erosione del tutto eccezionale per la Liguria e le zone circostanti. Forme analoghe si incontrano in alcune località alpine, dove l'erosione ha modellato antichi depositi morenici o fluvioglaciali, creando pittoresche piramidi di terra. Il "Fungo", alto una quindicina di metri, è formato da un gigantesco masso di roccia ofiolitica sorretto da una colonna di conglomerato (roccia sedimentaria costituita da ciottoli di varie dimensioni, cementati da materiale più fine). Il masso ha protetto dal dilavamento la porzione di conglomerato sottostante mentre tutt'intorno il terreno veniva progressivamente asportato dall'erosione. Sembra impossibile che l'alta colonna di ciottoli cementati possa reggere il peso del gigantesco masso sommitale, ma occorre tenere presente che il conglomerato è una roccia molto più solida di quanto faccia pensare il suo aspetto detritico. L'erosione, tuttavia, continua tuttora e opera un lento, incessante asporto di materiale, per cui, in un futuro più o meno lontano, il masso è destinato a crollare e la colonna di conglomerato, non più protetta, verrà progressivamente smantellata dal dilavamento dell'acqua piovana. la Chiesa Parrocchiale dei Santissimi Martiri, l'Oratorio in località Borgo e il centro storico Mulino. In particolare l'itinerario permette di vedere antiche masserie nelle quali si può respirare ancora il tempo che fu, su richiesta specifica si possono fare anche percorsi enogastronomici per la presenza nel territorio di trattorie centenarie e agriturismi nonché visite ad aziende che producono miele e formaggi.